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Luca Marconi si racconta

26-07-2011 11:03 - News Generiche
Da poco più di due settimane la Sezione di Terni può fregiarsi di un risultato storico.

Grazie alla nomina di Luca Marconi nella Commissione nazionale Calcio a 5, la Sezione che fù dei vari Gnocchini, Angelelli, Bevilacqua, Arcangeli, Ferone e, oggi, di Paolo Tagliavento, ha finalmente un dirigente tecnico nazionale.

Ma chi è Luca Marconi?

Per permettere a tutti i nostri associati di conoscerlo un po´ meglio, abbiamo pensato di rivolgergli alcune brevi domande.

Agente immobiliare, trentasette anni (li compirà il 13 agosto), sposato con la Signora Isabella dal giugno del 2006, papà della piccola Giada, è stato arbitro nel ruolo della CAN5 dal 2001 al 2011.


Caro Luca, iniziamo con un grande in bocca al lupo per il tuo nuovo incarico. Quale pensiero o ricordo ti è balenato in mente quando hai avuto l´ufficialità della notizia?

"Innanzitutto crepi il lupo! Effettivamente ora a qualche giorno di distanza dalla nomina, posso risponderti poiché in quei momenti ha regnato l´incredulità e la confusione per una notizia inaspettata ma allo stresso tempo che mi ha riempito di gioia ed orgoglio. Il pensiero è andato subito ad una persona che sicuramente anche in questa situazione avrà sorriso e che mi ha sostenuto dal primo giorno, ovvero il caro Franco Delli Guanti. Mi sono tornati in mente tutti i momenti della mia carriera condivisi con lui e soprattutto alcune parole che mi disse in occasione della mia prima partecipazione ad un raduno Top Class, e che mi riempirono di gioia: "Luca, ce l´abbiamo fatta!!".


Torniamo indietro a dieci anni fà... Se non fosse stato per la "tigna" di Franco Delli Guanti forse oggi non brinderemmo a questo storico successo! In che modo ti spronò Franco ad intraprendere l´affascinante avventura del Calcio a 5?

"Ero rientrato in Sezione dopo aver espletato la Leva Militare e non ero più inserito nell´organico di Promozione, essendo impiegato in gare di prima e seconda categoria. L´anno successivo Franco, che era diventato componente CRA con l´incarico di Delegato al Calcio a 5, mi indusse a riflettere sulla possibilità di essere inserito in quell´organico. La sua "tigna" mi fece capire che il calcio a 5 stava diventando un nuovo orizzonte nell´AIA. Decisi allora di diventare un Arbitro di Calcio a 5 e non passa giorno ed occasione senza che lo ringrazi, anche ora che non è più tra noi."


Il 26 maggio hai concluso la tua decennale carriera nella Can 5 dirigendo Luparense - Ponzio Pescara a Bassano del Grappa, gara 2 della semifinale scudetto. Immaginiamo una grande soddisfazione! Come si approccia una partita così delicata, anche in considerazione delle particolari condiziono "indoor" del Calcio a 5?

"Effettivamente questa designazione mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione ed ha concluso un percorso iniziato ben dieci anni fa, fatto di grandi sacrifici ma soprattutto di grande consapevolezza che tutto quello che sono riuscito a fare è stato apprezzato da tutti. L´emozione è iniziata appena è arrivata la mail della designazione, per poi ampliarsi all´ingresso in campo con il Palazzetto pieno di tifosi e conclusa con qualche lacrima agli occhi durante il tragitto per rientrare negli spogliatoi, in quanto consapevole che quella era stata la mia ultima partita. In queste occasioni è importante curare ogni minimo particolare, dall´organizzazione della trasferta della quaterna arbitrale, al meeting pre-gara, alla concentrazione, dimostrando ogni volta che si è chiamati in causa, soprattutto durante la gara, di essere sereni e tranquilli."


E´ stato un anno denso di soddisfazioni per gli arbitri ternani nel Calcio a 5 : quale il segreto di questo successo e quali gli accorgimenti necessari per elevare ulteriormente la qualità del movimento?

"Questo mi rende estremamente contento, in quanto la nostra Sezione ha raggiunto altissimi risultati nella disciplina del calcio a 5 anche Nazionale, dopo i risultati straordinari del calcio a 11 con le affermazioni di Paolo Tagliavento, di Silvia Spinelli e di Daniele Ceccarelli. Con l´inserimento al ruolo nazionale della CAN 5 nella passata stagione di Daniele Mancini, che si è aggiunto ai colleghi Maurizio Vecchione e Raffaelli Gaudenzio, la Sezione di Terni - con i suoi quattro componenti - è stata, quanto a numeri, la prima nell´ambito dell´Umbria e tra le prime in Italia. Per migliorare ulteriormente la qualità del movimento credo sia opportuno avere in tutte le Sezioni un organico provinciale del settore Calcio a 5, che permetta così il confronto tra gli Arbitri del Calcetto."


A Roma collaborerai col collega di tanti raduni Massimo Cumbo, probabilmente il più grande arbitro di sempre nel Calcio a 5. Descrivi Massimo con poche parole per quei ragazzi che non hanno ancora avuto la fortuna di conoscerlo.
"Questo nuovo incarico di Componente della Commissione CAN 5 mi permette di vivere un´esperienza grandissima, perchè non c´è miglior cosa per chi crede in un movimento, di poterlo rappresentare in tutta Italia. Massimo Cumbo ha dato lustro per decenni in Italia, in Europa e soprattutto nel Mondo al movimento del Calcio a 5, ed essere stato scelto da lui rappresenta una grande soddisfazione. Il nome di Massimo, poi, è conosciuto in tutto il mondo, al pari di uno dei nostri migliori arbitri degli ultimi anni, Pierluigi Collina."


Forse dieci anni fà non avresti immaginato tutto questo. La tua storia potrebbe essere allora uno sprone importante per i ragazzi che si affacciano al mondo dell´arbitraggio, in particolare verso il movimento del Calcio a 5, non credi?

"Dieci anni fa, all´età di 26 anni, quando sono arrivato al mio primo raduno nazionale nella casa degli Arbitri, Sportilia, ero tra i più giovani e l´altissima professionalità percepita mi rese consapevole dei grandi sforzi e sacrifici che erano necessari. Mai e poi mai mi sarei aspettato di arrivare dove ora sono e questo è un fatto che voglio rimarcare a tutti gli associati, non solo ai colleghi del calcio a 5. Ovvero, che la nostra associazione sta improntando un nuovo percorso che potrà permette a chi lo merita di aspirare alle più alte cariche, tecniche e dirigenziali. Noi decani della passata stagione abbiamo creduto all´unisono in uno "spirito can 5", basato sull´umiltà, sulla lealtà, sulla riscoperta dei veri valori di amicizia che ci hanno portato sicuramente ad essere un gruppo fortissimo. Questo è il mio pensiero per rendervi consapevoli che l´unione fa la forza e non divide mai!"
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